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mercoledì 18 giugno 2008

Dallo Stato di Diritto allo stato d'assedio. "Il lod Schifani è come la pistola di Serajevo" (Sole 24 Ore, 16 giugno 2008)

L’incredibile Bonaiuti, sottosegretario del presidente del consiglio dei ministri, ausiliario in servizio permanente effettivo al servizio di bassa forza dell’Autocrate Blefaroplasticato Unto dal Signore Kalotricofilo Testa Asfaltata B. (non nominare mai invano il nome di B.) ha avuto la faccia ipersupertosta di definire Veltroni…Penelope, per essere la causa della fine del dialogo fra governo e opposizione! A Walter gli sta bene: anzi troppo poco, così impara (?) a tentare impossibili dialoghi con l’Autocrate e la sua servitù! La spudoratezza di Bonaiuti è tuttavia assoluta, omerica, totale, senza vergogna, senza ritegno, megagalattica, smisurata, spropositata, vergognosa, piramidale, esponenziale, indecente, ignobile, indecorosa, insopportabile, prepotente, virulenta: in una parola, ineffabile!
“Il vero volto del cavaliere” è adeguatamente tratteggiato da Ezio Mauro ne La Repubblica del 17 giugno: invito caldamente tutti a leggere il fondo del direttore, nell’impossibilità di riprodurre integralmente l’articolo come meriterebbe. L’analisi porta a “…vedere il Capo dell’esecutivo chiedere aiuto al potere legislativo per bloccare il potere giudiziario. Qualcosa a cui l’Occidente non è abituato, un abuso di potere che soltanto in Italia non scandalizza e che soltanto l’establishment italiano può accettare banalizzandolo…non c’è solo l’ossessione privata di Berlusconi contro i magistrati e i giornalisti (alcuni)…Così può permettersi di venire allo scoperto scrivendo in una lettera a Schifani che la norma blocca-processi “è a favore di tutta la collettività”, anche se si applica “a uno fra i molti fantasiosi processi che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica”. E’ il preannuncio di una ricusazione vergognosa per la democrazia, con il premier imputato che rifiuta il suo giudice mentre ne blocca l’azione. A dimostrazione che Berlusconi è pronto a tutto. Dovremmo prepararci al peggio se non fosse che il peggio, probabilmente, lo stiamo già vivendo”. Nella lettera Berlusconi osa affermare che “la presidente del tribunale di Milano – che lo sta giustamente processano per gli ultimi ennesimi reati commessi – ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il governo che ho avuto l’onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi di aver determinato atti legislativi a me favorevoli”. Intanto le affermazioni apodittiche di B. andrebbero verificate e documentate per evidenti motivi di credibilità e affidabilità delle fonti e comunque, anche ammesso che fosse tutto vero non si comprende perché andrebbe ricusato un magistrato che esprime sacrosante ineccepibili validissime critiche politiche, assolutamente aderenti e corrispondenti alla realtà dei fatti. Evidentemente B. non ha mai sentito parlare delle leggi ad personam che si è confezionato su misura con l’ausilio dei suoi avvocati difensori che la mattina lo preservavano dal processo e di pomeriggio approvavano in parlamento, come deputati del partito/azienda di B. imputato e presidente del consiglio, leggi ad personam con le quali, il mattino dopo, bloccavano ulteriormente, come avvocati, i residui di processo ancora esistenti!
“Non si trovano neanche le parole per commentare il nuovo, ennesimo tentativo del blocco di potere berlusconiano di fiaccare la magistratura, mandare al macero un po’ di carte giudiziarie, garantire impunità. E’ un assedio ormai quasi ventennale, imperterrito, stremante, legislatura dopo legislatura, se lo rintuzzi di qua lui riprova di là, se sventi un attacco frontale lui lo fa laterale…Viene da invidiare la spavalderia, la contentezza con la quale Berlusconi fa il berlusconi, senza avvertire ombra di stanchezza per la monotonia disperante del suo sogno di impunità…lui è l’instancabile pappagallo di se stesso”. (Michele Serra, La Repubblica, pag. 30, 17 giugno)
“Ha ragione il collega D’Avanzo nel dire che questi provvedimenti stravolgono la Costituzione. Identificano di fatto lo Stato con il governo e il governo con il premier. Se poi si aggiunge ad essi il famigerato lodo Schifani, cioè il congelamento di tutti i processi nei confronti delle alte cariche dello Stato, l’identificazione diventa totale”. (Eugenio Scalari, La Repubblica, pag.27, 15 giugno)
Lo smantellamento sistematico dello Stato di diritto, insomma, procede con virulenza sistematica e scientifica determinazione, giustificato da omeriche bugie in cui non credono nemmeno gli (s)fascisti berlusconiani con faccia di bronzo incorporata degna di miglior causa. La rottamazione di quello che resta dello stato di diritto procede nell’indifferenza totale e nell’incoscienza beota di tutti i coglioni (come dice Berlusconi) che lo hanno votato. Violenza e prepotenza non hanno ormai più limiti, distrutti anche dall’imbecillità e dall’incapacità di chi, per mestiere di casta anche ben pagato, avrebbe dovuto stroncare sul nascere le velleità di Sua Emittenza e comunque contrapporsi a muraglia cinese senza tregua e senza respiro. La tristezza sconvolgente ci avvolge per lo spettacolo indecente messo in scena da chi, sceso in politica per evitare la galera e rilanciare le sue aziende semi fallite, trionfa su tutta la linea. Ma anche per l’ottusa acquiescenza dei coglioni che lo votano e soprattutto per la pavidità imbelle della cosiddetta opposizione di centro-sinistra, della quale si sono perse le tracce da 15 anni. E’ tempo di chiedere asilo politico presso qualche stato civile di radicata, effettiva democrazia!

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