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sabato 14 giugno 2008

Blackout Giustizia

Blackout Giustizia

La demolizione s-fascista dello Stato di Diritto attuata dal IV governo di Berlusconi 4, in coerente sistematica continuazione con Berlusconi 1, 2 e 3, sta procedendo massicciamente con mazzate formidabili, degne di miglior causa. Oggi, 13 giugno 2008, è entrato in vigore il disegno di legge che commina 3 anni di carcere a chi divulga intercettazioni telefoniche, che potranno essere autorizzate soltanto per reati sanzionabili con più di 10 anni di galera! Non abbiamo più il diritto – e non avremo più il piacere – di conoscere colloqui come quelli intercorsi fra Berlusconi e e il prono-dirigente RAI Saccà, in merito alla utilizzazione di nani e ballerine in un programma piuttosto che in un altro, naturalmente nel loro interesse privato (io do una cosa a te, tu dai una cosa a me) ma ovviamente a nostre spese! Con la scusa ipocrita di garantire la privacy dei cittadini, si difende e si blinda l’inpunità della Casta e del capo del governo, Sua Magnificenza Il Conflitto di Interessi, alias proprietario della concorrenza RAI e controllore della concorrente RAI! “Argomenti pretestuosi, dati falsi o infondati. Così la politica dà l’assalto alle intercettazioni. Per imbavagliare le indagini. Sottrarsi ai controlli. E coprire i comportamenti illegali…I costi? La verità è che con le intercettazioni lo Stato ci guadagna oppure va in pari…Spesso la tutela della privacy rappresenta solo la tutela dei propri panni sporchi” (Bruno Tinti, procuratore della Repubblica a Torino, L’Espresso 13 giugno 2008) “…Intercettazioni, varata la stretta. Giudici in allarme: esclusi gravi reati. Berlusconi: i PM mi vogliono morto. Giornalisti in rivolta…Menard, segretario di Reporters sans Frontieres: in Italia metodi da Zimbabwe, l’Europa deve alzare la voce…Al macero le telefonate dei politici sul legame occulto Rai-Mediaset…(La Repubblica, 14 giugno 2008, pag. 8 e 9)
Intanto il blefaroplasticato marcia imperterrito, deciso e inflessibile verso la riproposizione e la riconferma delle ignobili leggi ad personam (suam) già varate da se stesso II e III per se stesso I, II, III e IV e cassate dalla Corte Costituzionale per aberrante insostenibile abominia. Il lodo Schifani prenderà altro nome, visto che il patronimico è attualmente (guarda caso!) presidente del senato! Povera Italia! E poveri italiani che, pur non avendo votato Berlusconi, devono subirne comunque tutte le conseguenze nefaste, senza la minima possibilità di difesa. Questa democrazia, mediatica e telecratica, autoritaria e autoreferenziale, non è più tale ma solo pseudo e i cervelli circoncisi del popolo della libertà non sono più in grado di comprendere la realtà e ci precedono nel baratro fatale che ci attende tutti…
Il popolo circonciso della libertà addomesticata scambia i proclami del Capo per fatti e applaude felice. Così i 2500 militari mandati nelle strade di tutta Italia in servizio di ordine pubblico cileno (faccenda di per sé comunque gravissima per ovvi motivi, invisibili e incomprensibili soltanto all’ottuso popolo della libertà) vengono scambiati per i ben 20.000 stanziati nella sola Sicilia nell’operazione Vespri Siciliani, scatenati nel 1992 per far fronte all’attacco militare della bestia mafiosa e delle sue stragi di giudici, poliziotti e cittadini! Ma Mangano, già stalliere factotum raccomandato da Dell’Utri al servizio di Berlusconi, all’ergastolo per duplice assassinio di mafia, “è un eroe” come hanno conclamato i due vecchi amici, “perché non ha mai detto ai giudici quello che gli chiedevano”…

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