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giovedì 4 dicembre 2014

Incendiata dai sionisti la scuola arabo-ebraica di Gerusalemme

 su La Repubblica del    Sabato 29 novembre: "E' stata incendiata  dai talebani fondamentalisti oltranzisti dello stato coloniale di Israele la scuola "Mano nella mano": sui muri bruciacchiati scritte "Morte agli arabi", "Basta con l'assimilazione" e "Con un cancro non si convive".
    La proposta di legge del governo - che ha portato a elezioni anticipate - decreta che Israele è lo stato della nazione ebraica. Israele, sin dalla sua creazione, si è posto al servizio esclusivo degli ebrei che vi vivono e, di fatto, anche di quelli che non vi vivono. Viceversa lo stato di Israele non ha mai voluto essere il mio Paese, non è stato creato per me o per la mia famiglia né per i cittadini arabi che detengono il suo solo passaporto. Io e i miei figli facciamo parte dell'oltre milione e mezzo di cittadini arabi israeliani che vive entro la linea verde fin dalla sua fondazione nel 1948, costituisce circa il 20% della popolazione,   è discriminato rispetto agli ebrei in tutti i settori della vita e deve sopportare enormi disparità...La discriminazione fra arabi ed ebrei in tutti i settori esiste comunque, tanto vale renderla legale...Molti pensano che questa legge metterà a nudo "l'etnocrazia" israeliana (una democrazia solo se sei ebreo)...Il primo ministro e le sue leggi razziali mi negano la capacità di sognare un futuro migliore...(Sayed Kashua, scrittore arabo-israeliano su La Repubblica del 3 dicembre 2014)

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