9/5/13. Il presdiente bis napolitano l'ha detta grossa: con una battutaccia degna di miglior causa, ha cancellato e azzerato il diritto di parola e di pensiero, sanciti come fondamento sacro di possibile libertà di critica garantita dalla Costituzione Repubblicana.
Gratta gratta, alla fine il vecchio stalinista che nel 1956 osannava l'Armata Rossa che massacrava i patrioti magiari in rivolta, è sempre vivo e vitale.
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