15/12/12. "...Pierferdinando Casini scopre che l'illusionista è in uno "stato confusionale"...è il delirio di onnipotenza ripetuto a memoria da un attore decaduto, un istrione che ormai fa ridere anche quando cerca di parlare seriamente. Un genere grottesco, in bilico fra la farsa e la tragedia. L'ultima recita di un capocomico da avanspettacolo..." (Giovanni Valentini, La Repubblica 15/12/12)
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