“Berlusconi ha corrotto Mills” La motivazione della sentenza: l’avvocato mentì per garantirgli l’impunità: Il Cavaliere: riferirò alle Camere. E attacca di nuovo Repubblica. Il premier: verdetto scandaloso, non mi faccio processare da questi giudici”. Così la prima pagina de La Repubblica del 20 maggio 2009, ultimo quotidiano rimasto, insieme all’Unità, a combattere la guerra della resistenza per la libertà di stampa e di pensiero in una nazione stremata dal cesaropapismo dell’autocrate telemediocratico di Arcore. Ieri si sono conosciute le motivazioni della sentenza di condanna a 4 anni e 6 mesi dell’avvocato Mills, pagato da B. emessa il 18 febbraio, che doveva essere resa pubblica, secondo i termini di legge, entro il 18 maggio. Servi e servitori di Al Tappone hanno sbraitato contro la giustizia ad orologeria, lanciando ancora una volta le loro false e bugiarde contumelie per centrifugare merda sui giudici (pochi ormai purtroppo) che ancora trovano la forza e il coraggio di compiere il proprio lavoro e adempire la propria missione. Il (cosiddetto se-dicente ) premier entra in agitazione psicomotoria e si scaglia furibondo contro i magistrati bolscevichi, faziosi e prevenuti che hanno avuto l’ardire di definirlo corruttore di Mills, che lo ha protetto con la sua falsa testimonianza. Il Blefaroplasticato Kalotricofilo Condottiero si è salvato, anche stavolta, solo grazie all’ignobile lodo Alfano, ministro della (in)giustizia ad personam, promotore di una legge, questa sì scandalosa e scandalizzante, emessa in pochi giorni immediatamente all’inizio della legislatura del IV governo Berluskoni del 2008, con supermegaultracelerissimo iter legislativo, di cui non si conoscono eguali nell’italico parlamento! Il famigerato lodo, in fortissimo odore (o puzza?) di incostituzionalità (tanto che la Corte sta per emettere la relativa sentenza al riguardo) ha ottenuto, almeno per il momento, l’effetto desiderato di impedire il processo e la condanna all’Impunito di Arcore che tuttavia, non contento, blatera contro lo “scandalo” della pesante condanna inflitta al suo correo britannico. geniale ben pagato inventore delle scatole cinesi dei suoi 64 paradisi fiscali esteri. Concordo col mago di Arcore: lo scandalo è effettivamente inaudito, ma non è quello della giusta, misurata, democratica sentenza di condanna emessa nei modi e nei tempi formalmente ineccepibili previsti dalla legge. Lo Scandalo Originale Primitivo Primordiale Ineliminabile Obbrobrioso Repellente Ignobile Inaccettabile è quello del padrone delle TV, della stampa e delle comunicazioni di massa, uno fra gli uomini più ricchi del mondo, che, in possesso del potere economico, ha conquistato anche quello politico (in spregio e alla faccia di ogni patente immorale spregevole supermegaoceanico conflitto di interessi) utilizzando il potere legislativo così espugnato per azzerare il potere giudiziario, annullandolo con schifosissime leggi ad personam che non fanno onore a nessuno e rappresentano l’onta tombale di quella che una volta veniva definita la Patria del Diritto.
Resistere! Resistere! Resistere!
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