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giovedì 18 settembre 2008

Lettera aperta alle Autorità specializzate in antiprostituzione

Al ministro degli interni ad personam
Al sindaco di Roma ad personam (sempre la stessa)
A tutti gli uffici responsabili e competenti

A Roma sono già un centinaio le prime multe già partite contro chi esercita la prostituzione e per chi la utilizza: oggi 200 euro (quasi la metà di una pensione sociale, con previsione di innalzamento a ben 3000 euro pari a 6 intere pensioni sociali mensili!), alla faccia del principio di uguaglianza dei cittadini sancito solennemente dall’articolo 3 della nostra ormai tanto vituperata e misconosciuta Carta Costituzionale, guarda caso, proprio dagli stessi Maroni e Alemanno che legiferano e applicano la ignobile normativa antiperipatetica.
Non intendo, al momento, entrare nel merito della complessa problematica che caratterizza nei millenni le vicende di questa antica, a volte anche sacra e sacralizzata, attività umana. Al ministro e al sindaco chiedo di darmi informazioni precise al fine di evitare di potere incorrere in flagranza di reato, solo per il fatto, magari inconsapevole, di potere avere contati con prostitute, senza sapere che lo siano. Mi spiego meglio: quando è che possiamo definire una femmina, una donna, una gentile signora (o un uomo, ma di questo non si parla molto: perchè?) prostituta (e/o prostituo)? Il sindaco Alemanno ad personam (sempre quella del Blefaroplasticato Kalotricofilo) dice:”…colpire comportamenti e abiti succinti…” (La Repubblica, pag 11, me. 17 settembre 2008). Ma quand’è che possiamo definire un comportamento “da prostituta” ? I corpi nudi e seminudi di veline e miss italie come ad esempio quello della ministra Carfagna alle pari opportunità o della onorevole nipote del duce, quando aspiravano a battere il palcoscenico dello spettacolo, prima di scegliere la e buttarsi nella politica, definiscono forse un comportamento da prostituta, visto che per Alemanno sono già sufficienti gli abiti succinti, figuriamoci i corpi nudi? E’ evidentemente da escludere; o no? Fra l’altro, visto che le regole antimeretrici le ha emanate la ministra Carfagna, cosa c’entrano le pari opportunità in tutto ciò? Dobbiamo diventare tutti prostitute? Dobbiamo eliminare tutte le prostitute (speriamo non fisicamente)?Attendiamo lumi dal sindaco di Roma: forse il turpiloquio e/o gestacci disdicevoli e inverecondi? E comunque gli abiti succinti quando e di quanto succinti? “Il sindacato della Polizia Municipale di Roma: ordinanza confusa. Quanto deve essere corta la gonna per stabilire se c’è l’adescamento?” (La Repubblica, pag III, me. 17 settembre 2008). I sindacati nazionali delle polizie municipali protestano per essere “mandati allo sbaraglio come poliziotti di serie B (Giornate della Polizia Locale, Riccione, 17 settembre 2008) L’OSPOL, organizzazione sindacale della polizia municipale, nega gli “ottimi risultati” affermati da Alemanno:”…Ordinanza troppo generica. Ci saranno migliasia di ricorsi…” (La Repubblica, pag. VII, g. 18 settembre 2008) Se gli stessi tutori dell’ordine antiprostitutorio non sanno quando devono colpire, come faremo a difenderci noi, semplici cittadini, quando saremo colpiti? E se bevo un caffè e faccio due chiacchiere con una bella signora , eventualmente definita e catalogata come prostituta, peripatetica, mignotta, puttana, troia, baldracca, donna di malaffare, donnaccia, squillo, meretrice, mondana, etera, passeggiatrice, cortigiana, bella di notte, malafemmina, donnina allegra o lucciola che di si voglia (ma da chi? Quando? Dove? Perché?) mentre è in pausa dal lavoro, che io magari non so nemmeno che eserciti, sono passibile comunque di multa per responsabilità oggettiva, come prevede il codice penale? Per altro il codice, che è ancora quello fascista emanato dal fascigiurista Rocco nel 1931, prevede già e ancora il reato di “atti osceni in luogo pubblico” e quindi non c’è alcun bisogno di inventarsi nuove categorie di rei ad hoc: chiunque evidentemente può commettere “atti osceni in luogo pubblico”, non soltanto prostitute e loro clienti. Certo, è anche vero che mentre tutti quelli che commettono atti osceni saranno arrestati e processati, almeno uno e uno solo potrà comunque farlo senza conseguenze: è il presidente del consiglio dei ministri Berlusconi Silvio, che grazie al lodo Schifani 2 presidente del senato detto Alfano ministro della giustizia ad personam (sempre lui) può commettere qualsiasi reato anche di inaudita gravità, ma non potrà né essere arrestato, nemmeno in flagranza, né tanto meno essere processato finchè ricoprirà cariche pubbliche e quindi fino alla sua morte! I coglioni, come dice Lui, che lo votano e che lo hanno votato ritengono giusto e doveroso che in tutto il mondo l’unico essere umano (lui veramente pensa e dice di essere dio, ma insomma…) a non dover essere processato per i reati commessi sia soltanto lui su 6 miliardi e mezzo di persone che abitano il pianeta. Incredibile e indicibile! Prostitute si, presidente no!

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