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sabato 24 febbraio 2024

LETTERE A NETANYAHU E SINWAR

       24 febbraio 2024. "Signor primo ministro Benjamin Netanyahu, ho il dovere di informarla che ha perso la guerra contro Hamas e i Palestinesi...perchè non è possibile sradicare una popolazione all'interno della quale si ritiene che si trovino i combattenti responsabili dell'orribile tragedia   del 7 ottobre. A meno di non ucciderli tutti, cosa che lei cerca di fare, indifferente e sordo alle proteste di molti Paesi e molti popoli.

              Assassinare, uccidere, arrivare a bombardare abitazioni civili nelle quali muoiono a migliaia famiglie intere, non è fare la guerra, è sfogare una volontà feroce di far scomparire i palestinesi. Non si tratta più di riconoscerli, ma di cancellarli, di fare in modo che non ne resti più nemmeno uno.

                Lei ha perso la guerra, perchè non si vince mai uccidendo alla cieca, scientemente, volontariamente, persone disarmate, affamate, smarrite, disperate, che cercano riparo dalle bombe che piovono senza sosta su di loro.

                  Ha perso la guerra perchè, contro ogni previsione, la causa palestinese è tornata ala ribalta e ha ricevuto l'appoggio del mondo intero, anche dell'America, del Regno Unito e dei Paesi europei.....

                     Lei ha perso la guerra, perchè non si fa la guerra violando le regole e i princìpi. Siamo abituati al fatto che Israele non  prende mai sul serio le Risoluzioni di condanna delle Nazioni Unite. Questa volta però si tratta di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Presto o tardi lei sarà giudicato per questi crimini.

                   Lei ha perso la guerra perchè  Hamas è ancora attiva. Senza dubbio perchè la popolazione li aiuta e li protegge, non necessariamente perchè ne condivide l'ideologia o perchè approva le atrocità che alcuni di loro hanno compiuto il 7 ottobre, ma perchè solo Hamas sembra in grado di infliggerle una sconfitta, se non militare, almeno morale e politica.

                     Lai ha perso la guerra perchè, per quanto generalizzati siano i massacri, non riuscirà a eliminare la determinazione alla resistenza di un popolo in lotta contro uno Stato da lei trasformato in un carnefice e un genocida.                     

                   Mi rivolgo al capo di Hamas...Se Netanyahu ha perso la guerra, non significa che Hamas l'abbia vinta. Il prezzo che il popolo palestinese sta pagando ogni giorno è immenso...ma continui a privilegiare la soluzione dello scambio degli ostaggi con i palestinesi prigionieri in Israele. Faccia in modo che Israele l'accetti. In guerra non si fanno sconti, ma il rapporto di forza è tale da permetterle di imporre una simile soluzione."

[Tahar Ben Jelloun, La Repubblica 23 febbraio 2024]


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