Roma 17 gennaio 2008
Oggetto: rammarico su rammarico
Leggendo pagina III de La Repubblica odierna, apprendo che il Consiglio ha approvato all’unanimità una mozione che esprime “rammarico per il fatto che il papa abbia dovuto rinunciare ad aprire l’anno accademico e respinge con fermezza ogni manifestazione di intolleranza che contrasta coi principi di democrazia, libertà e rispetto”.Il papa non mi rappresenta: voi, purtroppo, sì! Sono per questo costretto a esprimervi, a mia volta, il mio più profondo rammarico per il vostro rammarico, degno di miglior causa, perché il papa non ha dovuto rinunciare, ma ha scelto liberamente e quindi voluto rinunciare. E’ un suo sacrosanto diritto, ma di questo e non di altro ci dobbiamo rammaricare e dobbiamo perciò respingere con la fermezza necessaria questa manifestazione papalina e quindi clericale di intolleranza che contrasta – questa veramente sì - coi principi di democrazia, libertà e rispetto!
“Come ha detto il cardinale Tonini: è stato sfidato e non ha raccolto la sfida. E’ lui che non ha accettato il confronto, non i 60 che hanno espresso una opinione legittima .Poteva sfidare la contestazione….invece ha solo, per l’ennesima volta, radicalizzato lo scontro”. (Massimo Maoret PhD Boston College, pag. 24 La Repubblica, 17/01/08)
Proprio oggi ho colto l’occasione di scrivere una lettera al Presidente della Repubblica per comunicargli la mia irrinunciabile volontà di “dimettermi” da cittadino votante.
Tanto eticamente vi dovevo
Cittadino della Repubblica Italiana, mai stato suddito dello Stato della Città del Vaticano
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