14 e 15 maggio 1948. Ricorre il 70° anniversario della creazione dello stato di Israele e quello conseguente della Nakba, la Catastrofe di ogni possibilità (cor)relativa di costituzione e costruzione dello stato di Palestina: simmetrica, speculare e negata attesa di ri-soluzione dei diritti del popolo palestinese.
700.000 arabi di religione islamica pari alla metà dell'intera popolazione autoctona dell'epoca (nel mandato coloniale britannico che cessava di esistere) erano costretti ad abbandonare le loro case e le loro terre, spinti a una fuga concitata - che si scoprirà poi decisa irreversibile dai sionisti - dal terrore dei massacri perpetrati dalle bande di europei di religione ebraica, che fondavano l'esistenza tragica e violenta del loro stato coloniale sionista nel sangue della pulizia etnica e del genocidio antiarabo e, per questo, antisemita. "Quando un conflitto dannato e crudele dura più di cento anni ci sono ferite da entrambe le parti, immagini cupe dell'altro..." (Amos Oz, La Repubblica 13 maggio 2018)
Oggi 14 maggio i criminali cecchini dello stato canaglia di Israele hanno ammazzato - finora - 63 giovanissimi palestinesi e ferito quasi duemila di loro: i morti aumentano di minuto in minuto! In un solo giorno sono stati ammazzati più palestinesi di quelli massacrati nell'ultimo mese e mezzo! Gli assassini sionisti continuano a divertirsi - vedi infiniti filmati relativi su Internet - nel praticare la loro illegale, immorale e criminale mattanza, affermando che si tratta soltanto della difesa di Israele. No comment!
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