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giovedì 4 settembre 2014

Ucciso un bimbo israeliano: e i 500 palestinesi?

   22 agosto 2014. Un'intera pagina de La Repubblica odierna è dedicata all'uccisione di un bambino di 5 anni in un kibbutz alla frontiera con Gaza, morto per un colpo di mortaio (palestinese?).
    Una cronaca dettagliata è riservata alla tragedia del piccolo israeliano Daniel: lo stesso trattamento non è stato usato coi 500 bambini palestinesi, anche neonati o non ancora nati, massacrati, decapitati, eviscerati, schiacciati, seppelliti vivi dai criminali e selvaggi bombardamenti israeliani degli ultimi giorni.
    "Hamas pagherà a caro prezzo questo terribile attacco terroristico", minaccia il macellaio criminale di guerra Netanyau, che pratica il rovesciamento psicopatologico della realtà. Il nazista israeliano massacra in pochi giorni più di 500 bambini palestinesi, di cui l'informazione non ci dice nemmeno i nomi! Quando il rapporto della feroce illegale criminale rappresaglia comune diventa quello di 500 a 1 - i nazisti tedeschi furono condannati per aver praticato un rapporto di 1 a 10 ostaggi per 1 tedesco (vedi Fosse ardeatine) - sproloquia che "Hamas pagherà a caro prezzo questo terribile attacco terroristico" (?!).
    Conclusione: quando la bestia sionista massacra coscientemente 500 bambini palestinesi in pochi giorni, compie una giusta (?) rappresaglia in attacco difensivo (?). Se invece la giusta resistenza armata palestinese alla semisecolare occupazione militare sionista uccide, per caso, un solo bambino israeliano, "compie u terribile attacco terroristico".
    No comment!

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