"Non c'è più traccia del sogno berlusconiano", spiega una sconsolata Stefania prestigiacomo abbandonando il PdL. Spiace contraddirla, ma il "sogno berlusconiano" non è affatto svanito...
Il sogno berlusconiano si è incarnato in Lavitola, Tarantino, le cene di Arcore, la Minetti, la nipote di mubarak, il Parlamento che spergiura dichiarando che quella, per berlusconi, era davvero la nipote di Mubarak. Nel conflitto di interessi e nelle leggi ad personam. Nei quaranta milioni a Dell'Utri. Nella compravendita di senatori e deputati, in Bossi e la sua sciagurata corte tradotti al potere e stipendiati da un'Italia sulla quale sputano, nell'editto bulgaro, nell'occupazione della RAI con uomini Mediaset, nelle corna e gli schiamazzi ai summit mondiali, nelle barzellette imbarazzanti. Che cosa avrebbe dovuto accadere di più e di peggio, gentile signora Prerstigiacomo, per capire che il sogno berlusconiano era quella rtoba lì? (Michele Serra, La repubblica, 2 ottobre 2012)
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