20 ottobre 2025. "Nelle prigioni di Israele non sei più un essere umano, ti vogliono trasformare in un insetto". Così Mohammad, liberato a Ramallah dopo 20 anni di galera.
"Ogni tanto lanciavano gas lacrimogeni nelle celle, senza motivo, oppure ci colpivano sulla testa cogli stivali, solo per farci capire che erano loro i padroni. Si mettevano in gruppo e uno di loro ci saltava addosso, fracassandoci le costole. Non c'è una vera infermeria interna, quindi quando ci ammalavamo al massimo ci davano un' aspirina. C'è un'epidemia di scabbia tra i prigionieri e la direzione non fa niente...rischi malattie e infezioni. Il cibo è appena sufficiente a non morire di fame". Così Ayman Sharabati, pluricondannato a vita, espulso in Egitto, racconta anche questo: "Marwan Barghouti, il più popolare leader di Fatah, non rilasciato, è stato pestato dall'Unità Nahshon, la più violenta fra quelle che operano nelle carceri di Israele. A forza di calci, gli hanno rotto 4 costole".
"Gli ultimi tre giorni prima del rilascio sono stati un inferno, ci hanno fatto di tutto. Sui polsi ho ancora i segni dei lacci, ci hanno legato le mani, ci hanno tenuti seduti per terra sotto il sole, non potevamo andare in bagno, non potevamo bere. Le unità della polizia interna si sono date il cambio per picchiarci e trascinarsi, quando finiva una iniziava l'altra. Non gliene fregava niente se sei giovane o vecchio, l'unica cosa che vogliono è spezzarti". Così Faisal Khalifi, 20 anni nelle galere israeliane."
[Gli ex detenuti. Le testimonianze dei palestinesi tornati liberi tra pestaggi, cibo scarso e inchieste sommarie dell' inviato da Ramallah Fabio Tonacci, La Repubblica 15 ottobre 2025]
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