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sabato 11 giugno 2016

Lo stato sionista di Israele non vuole che si legga il Mein Kampf (?)

    11 giugno 2016. Il Giornale di Berlusconi diretto da Sallusti mette in vendita il primo dei sei volumi della fondamentale opera di Shirer su Htler e il III Reich, insieme al Mein Kampf del camerata Adolf, nella edizione italiana del 1934. Si scatena la sarabanda dei supercensori di religione ebraica: la comunità italiana accusa Sallusti di fare soldi vendendo libri nazisti e lo stato canaglia di Israele (per bocca del suo ambasciatore) si arroga incredibilmente e add fin dalla sua nascita nel 1948irittura il "diritto" (?) di decidere cosa si possa leggere o meno in Italia per approfondire la conoscenza storica di Hitler e del nazionalsocialismo.
    Lo stato sionista, imperialista, colonialista, militarista, guerrafondaio, espansionista, teocratico, talebano, fondamentalista  e canaglia di Israele fa già danni irreparabili a casa "sua" fin dalla sua nascita nel 1948, a danno dei palestinesi  a casa nostra, nei confini della repubblica Italiana del nazionalsocialismoe degli israeliani non nazisti. Non deve nemmeno immaginare di potersi e/o doversi pre-occupare della epistemologia del nazionalsocialismo a casa nostra, nei confini della Repubblica Italiana, stato sovrano che non mi risulta dover essere succube e suddito di quello israeliano.
    Renzi si è subito supinamente allineato alle assurde, inaccettabili pretese censorie dello stato israeliano e manda "un abbraccio affettuoso alla comunità ebraica". Anche io mando un abbraccio affettuoso a chi, vittima oggi, ne ha ancora più bisogno: quella palestinese!
    Lo stato canaglia genocidiario di Israele lo tenga presente.

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