17 marzo 2016. Ricorre oggi il 155° anniversario dell'unificazione (ancorchè parziale) degli stati "italiani" preunitari attuata da Garibaldi a vantaggio della monarchia savoiarda, delle classi sociali borghesi e industriali e della economia (degli ex stati) dell'Italia settentrionale.
Il processo coloniale del Nord ai danni del Sud tracollò per un (solo) momento l'8 settembre 1943, nel disastro apocalittico e micidiale della dissolvenza e sparizione dello stato e nella maxi tragedia della conseguente criminale guerra civile.
Oggi assistiamo alle prove (ben riuscite) di massacro delle fasce sociali più deboli, con l'aggravamento ex-lege della sempre più accentuata privazione dei servizi del Sistema Sanitario e dello Stato Sociale ai danni di masse popolari sempre più misere e sfruttate. Aumenta a dismisura il numero di cittadini senza più casa, nè lavoro, nè assistenza sanitaria. Chi ha (ancora un pò di) euro sopravvive, gli altri crepano come si conviene ai poveri e ai miserabili come siamo ridotti.
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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