24 aprile 2013. In questi giorni di marcate convulsioni presidenzialistiche, immerse nel mondo rovesciato - e da (ri)rovesciare - di Berluskoni, "utilizzatore finale" di prostitute minorenni, assistiamo, basiti e impotenti, alla definitiva rovina delle fondamenta della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza.
"La Repubblica democratica e fondata sul lavoro oggi è morta": così Grillo nel giorno del trionfo e dell'apoteosi dell'Inciucio dei due PD (con e senza L) conseguente alla (ri)elezione bis del bisNapolitano.
Proprio oggi il pateracchio immondo e incomprensibile dei due PD si consolida - alla faccia degli elettori che non lo hanno mai autorizzato - con la nomina di Enrico Letta ad aspirante presidente del consiglio dei ministri, nel connubio osceno e inverecondo di Berluskoni coi successori di Bersani.
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