martedì 3 agosto 2010
Il PdL è morto (o no?)
Il 29 luglio "Il Riformista" ha publicato in prima pagina un simpatico, goliardico necrologio della morte del PdL che ho incorniciato allegramente a futura memoria. Mi voglio illudere che sia tutto vero (la "radiazione" di Fini e compagni/camerati e quant'altro scatenato dal Caimano per mantenere il suo ignobile (stra)potere oltre i limiti della decenza), ma l'incapacità delle opposizioni a fare fronte, duro, severo, combattivo contro il Despota in agitazione psicomotoria, non mi rassicura per niente. Il Sultano impedisce anche alla RAI di aprire finestre informative sulla sua, da me auspicata, catastrofe e anche questo la dice lunga sullo stato miserrimo e miserabile della situazione in questo disgraziato, ma anche colpevole paese. Il famigerato Bokassa, autoelettosi Imperatore del Centro Africa, quello che - pare - manteneva in frigo i corpi dei nemici per manngiarseli in loro onore in santa pace, merita, ciò nonostante maggiore rispetto. Lui i nemici li ingurgitava in una simbiosi mistica e reverenziale, alla base di tutti i riti antropofagici della storia umana. Il nostro i nemici li elimina e li fa massacrare alla maniera di Boffo, ucciso mediaticamente dal dipendente Feltri sul e col Giornale di famiglia e non li ritiene certo all'altezza di far parte del proprio corpo cesareo Unto del e dal Signore. "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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