8 settembre 2018. Ricorre oggi il 75° della terribile epocale catastrofe della liquefazione dello stato italiano nel XXI anno dell'Era Fascista, ad opera del regnante savoiardo Sciaboletta, in arte Vittorio Emanuele III re d'Italia e di Albania e imperatore d'Etiopia (all'epoca persa già da due anni).
Per salvarsi il culo, le poltrone e il trono, monarca, generali e gerarchi traditori imbastirono il feroce, demenziale, bestiale e criminale (per come venne progettato e attuato) armistizio, che causò lo scioglimento delle istituzioni e delle strutture portanti della nazione italiana come il Regio Esercito!
A capo dell'infame governo fu messo il generale Badoglio, quello de "la guerra continua", già responsabile della clamorosa disfatta di Caporetto: tutto un programma!
La mattina del'8 settembre 1943, all'ambasciatore tedesco in udienza per avere rassicurazioni sull'operato del Regno d'Italia, Sciaboletta rispose - sul suo onore di soldato (?) - che l'Italia avrebbe continuato la guerra coll'alleato germanico fino alla fine: l'armistizio era stato firmato a Cassibile già da cinque giorni!
I nuovi capi abbandonarono gli italiani al loro atroce destino scatenando, in aggiunta ai criminali bombardamenti terroristici dei "liberatori" alleati, le feroci rappresaglie naziste e la sanguinosa guerra civile, nell'illusione fallace e infantile di poter transitare indenni da un'alleanza (coi tedeschi) a un'altra (cogli angloamericani)!
Quel poco che restava in piedi dell'Italia dopo 3 anni di guerra (perduta) fu demolito in un giorno, con lo strazio di uno strascico di altri due anni di guerra combattuta da tutti contro tutti sulla pelle degli italiani, ridotti a carne di porco triturata dagli opposti meccanismi criminali di efferata violenza distruttiva e vendicativa! Niente fu guadagnato, tutto fu perso, per sempre!
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