1 dicembre 2015. Assalto e assedio imbarazzanti, prepotenti, provocatori, osceni, squinternati, disdicevoli e immotivati alla scuola di Rozzano, il cui preside si è giustamente rifiutato di connotizzare la scuola laica della Repubblica Italiana in senso religioso, all'approssimarsi del Natale cattolico.
I resti marginali e irrequieti di quello che fu il baldanzoso e dirompente esercito del Califfo di (H)Ar(d)core, si sono radunati dinanzi la scuola per rilanciare la cristianità (?) dei valori. Salvini con presepio e felpa verde; La Russa con bandiera tricolore (simbolo di cristianità cattolica?); Gelmini, che "sta alla scuola come Attila sta all'erba" cantante "Tu scendi dalle stelle" hanno presidiato l'incolpevole scuola.
"Almeno B., che Dio l'abbia in gloria, si astiene dalla carnevalata natalizia. A differenza dei suoi, passati agilmente dalla difesa del bungabunga a quella del presepe. Dalle pecorine alle pecorelle" (Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano 2/12/15/)
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