"La Palestina alla sfida del calcio: l'esercito israeliano limita pesantemente i nostri giocatori...La Palestinian Football Association è riuscita a far mettere all'ordine del giorno del vertice FIFA del 29 maggio a Zurigo la proposta di sospendere Israele dal calcio mondiale per "violazione dell'etica sportiva". La Federcalcio israeliana, dicono i Palestinesi, deve essere punita per le restrizioni imposte dalle forze di sicurezza che limitano il movimento dei giocatori e bloccano le attrezzature...Giocare al calcio in Palestina, una terra sotto occupazione militare, non è facile...Le trsferte o gli allenamenti possono diventare un calvario fra check-point, controlli, fermi di sicurezza. La Premier League palestinese, un torneo a dodici squadre, non riesce ad avere un calendario regolare. Spesso i giocatori non ottengono il permesso delle autorità israeliane per spostarsi da una città all'altra della Cisgiordania; altyre volte non è stato permesso di espatriare ai calciatori della nazionale, con la partita persa a tavolino...Oppure come Jawhar Nasser Jaware e Adam Abdal Rauf Halabiya, falciati a febbraio dell'anno scorso a un check-point perchè le loro borse - quelle con la tuta e gli scarpini - erano sembrate sospette ai miloitari israeliani..." (Fabio Scuto, La Repubblica 6 maggio 2015)
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