23 dicembre 2023. "...Sono morte 20.000 persone e altre 20.000 risultano scomparse senza che nessuno vada a cercarle perchè non ci sono le condizioni per farlo...A finire nell'obiettivo degli attacchi a questo punto non sono più soltanto i vivi. A Gaza City, nella città vecchia, uno dei cimiteri più antichi e simbolici è stato travolto dai carri armati israeliani che sono entrati schiacciando le tombe e facendo emergere i corpi dei nostri morti. Non c'è bisogno che vi spieghi quanto è grande il rispetto per un defunto. Nessuno può entrare in un cimitero con un'automobile e neppure camminare sopra una tomba, i militari israeliani lo hanno fatto anche in passato ma stavolta la mancanza di rispetto sembra essere ancora più feroce. Vogliono toglierci la dignità, rimuovere la nostra memoria e soprattutto, come hanno già fatto con case, scuole, ospedali e strade, eliminare ogni luogo dove potremmo voler tornare dopo la fine della guerra...
...sempre più spesso anche le case diventano tombe. Siamo 1.200.000 intrappolati qui a Rafah su indicazione di Israele, che dice di averci messo nelle condizioni di ricevere gli aiuti umanitari. In verità ci stanno bombardando. Questa non è una vita degna ma la conseguenza della propaganda di Israele...stiamo assistendo a una forma di punizione per colpa dei miliziani. Che alla popolazione fanno ancora paura..."
[Sami al-Ajrami, diario da Gaza, La Repubblica 23 dicembre 2023]
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