10 febbraio 2021 Così oggi il presidente della repubblica Mattarella ha commentato e ricordato l'anniversario del Giorno del Ricordo, in memoria del martirio delle popolazioni italiane perseguitate, esodate e infoibate dell'Istria, Dalmazia e Venezia Giulia alla fine della II Guerra Mondiale.
"Oggi sappiamo che in Dalmazia, Istria e Venezia Giulia fu attuata una feroce persecuzione contro la popolazione italiana inerme da parte dei partigiani jugoslavi del comunista Tito" (Presidente della Camera dei Deputati Fico).
Gli italiani dell'Istria e della Dalmazia, innocenti, furono immolati sull'altare orrendo della violenza xenofoba e della oppressione etnica, buttati a morire, spesso ancora vivi, nelle fosse micidiali delle foibe carsiche. I sopravvissuti furono costretti a scappare. oppressi dal terrore di essere anche essi sterminati, in un esodo disperato durato anni. All'arrivo in "patria" furono talvolta trattati peggio di come oggi ci comportiamo coi profughi (migranti?) provenienti dall'Africa e dall'Asia!
Il destino terribile di 300.000 italiani istriani e dalmati, si compiva nell'indifferenza della situazione apocalittica conseguente allo sfacelo della II Guerra Mondiale. Agli artefici della tragedia, da Mussolini duce del fascismo al Badoglio dell'infame 8 settembre 1943, servo vanaglorioso e criminale del re savoiardo Vittorio Emanuele III, vigliacco traditore dei patti sottoscritti, si aggiungevano le colpe del fin troppo mitizzato De Gasperi che, per paura di perdere il controllo dell'Alto Adige, (in realtà Sud Tirol tedesco annesso dopo la vittoria della I Guerra Mondiale), si fece scippare un decimo del territorio nazionale come i 30.000 km quadrati della grande penisola istriana, condannando all'esodo biblico i 300.000 suoi disgraziatissimi incolpevoli connazionali che pagarono , incolpevoli, per colpe non loro!
Ricordiamoli, testimoni di una delle pagine più nefaste e obbrobriose della nostra storia nazionale. Possa il tempo riscattare la loro tragica memoria dall'oblio in cui è stata mantenuta per fin troppo tempo!
Dopo l'abominevole savoiardo badogliano dell'8 settembre 1943 e ancor più dell'irreparabile tragica catastrofe della guerra persa nel 1945, il capobanda comunista Tito scatenò i suoi manipoli assassini in una trucida criminale pulizia etnica slava antitaliana, ai danni delle incolpevoli e inermi popolazioni istriane e dalmate. Utilizzando il terrore genocida scatenato dai sicari italofobi, (con)vinse e costrinse gli italiani indifesi a scappare per evitare lo sterminio! Le stime più prudenti parlano di 15.000 infoibati, massacrati nei modi più inumani e inaccettabili! La stessa ferocia jugoslava si scatenerà poi anche fra serbi, croati, sloveni e bosniaci nelle feroci guerre interetniche della frantumazione jugoslava degli anni '90 del secolo passato!
"Fra le vittime delle foibe non vi erano solo fascisti o solo italiani, ma presunti "nemici del popolo": cioè chiunque si opponesse o potesse opporsi al progetto di Tito, compresi esponenti dell'antifascismo...Solo la piena memoria di quella tragedia può portare al suo superamento...". (Guido Crainz, La Repubblica, 10 febbraio 2021)
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